Chi Siamo

Il Centro Studi Semi di Melo nasce dall’ascolto di tante storie, tanti pezzi di vita di ragazze e ragazzi che meritano di avere voce.

L’obiettivo è quello di supportare la traversata forse più delicata della loro vita: l’adolescenza.

Origini e mission di Semi di Melo

Tra il 2014 e il 2015, dopo una serie di incontri in varie scuole italiane, organizzati all’interno di un progetto di contrasto al gioco d’azzardo, la Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi e la Comunità Casa del Giovane di Pavia hanno deciso di unire le loro forze creando l’Associazione Semi di Melo, con una mission condivisa:
aiutare genitori e insegnanti a comprendere non soltanto i comportamenti, ma anche la visione del mondo dei propri figli/studenti (e superare, così, le difficoltà relazionali emerse dal confronto in classe).

Per facilitare il dialogo, fornire riferimenti affidabili e trarre spunti di discussione, ricercatori e ricercatrici del Centro Studi Semi di Melo hanno messo a punto uno strumento di indagine da proporre agli Istituti Scolastici superiori di primo e secondo grado, in tutta Italia: il questionario “Selfie”. Tale questionario, somministrato in forma sperimentale nell’annualità 2014/2015, è stato successivamente rielaborato grazie alla collaborazione di docenti ed esperti del Centro di Analisi Statistica dell’Università Bicocca di Milano (Bicocca Applied Statistic Center).

Il nostro metodo: ricerca e narrazione

Semi di Melo adotta un approccio rigoroso e quantitativo. Attualmente, il “progetto Selfie” è implementato con il contributo dell’Università degli Studi di Pavia.

L’attività di ricerca si avvale dell’apporto di pedagogisti e psicologi e si può realizzare solo tramite il prezioso coinvolgimento della scuola, intesa come comunità di docenti, genitori e studenti.
Fino al mese di aprile 2022 hanno partecipato oltre 400 Istituti scolastici, dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Basilicata alla Toscana, con oltre 90.000 studentesse e studenti.

Scopo principale del lavoro è quello di consegnare la “fotografia” degli stili di vita degli adolescenti e consentire una riflessione che ogni scuola poi conduce con le modalità che le sono più congeniali.

Raccontiamo alcune esperienze significative nei quaderni di Semi di Melo (pubblicazioni agili focalizzate su indagini specifiche); inoltre, circa ogni due anni scriviamo un libro, dopo aver raccolto i dati complessivi, per analizzare un campione di qualche decina di migliaia di questionari e condividere considerazioni generali.

[2017] Selfie: istantanee dalla generazione 2.0 (Edizioni San Paolo)
[2019] Storie(s) Dove nasce il nuovo. Un viaggio nella vita degli adolescenti (Edizioni Erickson)
[2022] Provocazioni – La voce delle ragazze e dei ragazzi alla fine dell’inverno (TS Edizioni). L’ultima pubblicazione (“VICINI DISTANTI” – TS Edizioni [2023]) prende in considerazione i dati raccolti nella provincia di Varese.

Filosofia operativa del Centro Studi Semi di Melo

Il nostro operato ha forti radici e ali leggere: abbiamo ottimi maestri da cui attingere idee e metodi.

Semi di Melo è un progetto che nasce dalla collaborazione tra alcuni operatori della Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi e della Comunità Casa del Giovane per esplorare questo oceano dell’adolescenza: una fase della vita dinamica e in continuo mutamento, senza confini e attraversata da passioni fortissime, da cui si emerge come persone adulte, ma in cui ci si può perdere. […]

Questo centro di ricerca nasce quindi nella consapevolezza che sia doveroso interrogarci prima di tutto sul nostro vivere, sul nostro essere accanto ai giovani, su quanto essi ‘sentano’ i messaggi che noi trasmettiamo loro, su che cosa significhi realmente incontrarli. Perché nell’incontro e nel nostro stare con loro non conta ciò che si dà, ma quanto amore si mette nel dare e soprattutto quanto loro percepiscano e sentano questo amore.
– cit. Don Antonio Mazzi, in “Selfie – Istantanee dalla generazione 2.0” [1]

Il vero maestro è tale solo quando è anche scolaro e attento discepolo; se ha dei valori e se è umilmente cosciente che, se sono molte le cose che conosce, molte di più sono quelle che ignora. Allora può aiutare il giovane ad uscire dalle secche del facile dogmatismo e dell’antidemocratico integralismo, per condurlo gradualmente, ai vasti orizzonti del mondo che per l’uomo, sotto certi aspetti, sanno sempre un po’ di mistero. […]

Chi più studia i fenomeni sconcertanti del nostro mondo, più si accorge dei propri limiti. Questo però non deve minimamente scoraggiare o rattristare, perché per l’uomo ci sono sempre spazi immensi di operatività e di responsabilità. Conoscendo noi stessi, la nostra realtà di famiglia-comunità, si arriva ad amare il mondo. […] Si parla e non si fa prevenzione perché questa costa, non soldi, ma sacrificio, coerenza, cambiamento di mentalità, moralità, conquista faticosa della libertà. […] Abbiamo delle terribili responsabilità. I giovani non solo ci osservano, ma spesso e giustamente rimangono disgustati perché non siamo più affidabili e ci accusano con durezza. Prevenzione vuol dire camminare con loro, condividere e vivere di corresponsabilità.

– cit. Don Enzo Boschetti, in “Sotto il segno della speranza” [2]

Note:

[1] Don Antonio Mazzi è il fondatore di Exodus 

[2] Don Enzo Boschetti è il fondatore della Comunità Casa del Giovane