Stili di vita adolescenziali a confronto

Autore: Redazione

5 Nov 2022 - Articoli (, , )

Stili di vita adolescenziali a confronto

Quanto ha influito la pandemia sugli stili di vita adolescenziali?

È la domanda chiave da cui siamo partiti per riflettere insieme e raccogliere le diverse testimonianze del nostro terzo libro “Provocazioni. La voce delle ragazze e dei ragazzi alla fine dell’inverno” (TS Edizioni, 2022).

Don Antonio Mazzi, nella presentazione del volume, ha scritto:

[…] Qui parliamo di adolescenti dritti e storti. Con il coraggio e la sfrontatezza di dimostrare che sono soprattutto questi ultimi che vanno ascoltati, guardati, amati come costruttori del domani.

cit. “Premessa”, di don Antonio Mazzi, in “Provocazioni. La voce delle ragazze e dei ragazzi alla fine dell’inverno” (TS Edizioni)

Pensiamo che il forte malessere degli adolescenti (la sofferenza, il disagio, l’aggressività…) fosse già presente prima del Covid e che, come spesso accade, la fatica più grande da sostenere sia sempre di chi si trova indietro rispetto agli altri, a prescindere dalle difficoltà contingenti.

Studenti e studentesse chiedevano già ascolto, attenzione, spazio per esprimersi.
I problemi erano già visibili… e sono gli stessi che possiamo osservare oggi.

Franco Taverna, a tal proposito, ha giustamente sottolineato:

[…] il rischio maggiore che investe proprio noi adulti, specie noi adulti con un compito educativo – tentati di cogliere l’occasione del COVID per autoassolverci su tutto, mettendo tra parentesi la necessaria autocritica rispetto ai nostri modi di essere, alle nostre scelte di fondo, ai comodi rimedi che hanno funzionato fino a questo momento –, è privilegiare la risposta più facile, utile a tamponare (questo termine ci sta proprio bene) gli imprevisti quotidiani derivati dalla crisi sanitaria.

cit. “Tutta colpa del Covid?”, introduzione di Franco Tavarna, in “Provocazioni. La voce delle ragazze e dei ragazzi alla fine dell’inverno” (TS Edizioni)

L’assenza di risposte adeguate ha origine ben prima del lockdown

Stili di vita adolescenziali prima e dopo il Covid

Il gruppo di ricerca “Semi di Melo”, elaborando i dati raccolti tramite i questionari del Progetto Selfie, ha confrontato le risposte fornite dai ragazzi e dalle ragazze prima e dopo la pandemia, con l’obiettivo di verificare variazioni significative nei comportamenti o nelle convinzioni personali.

Fortunatamente, come rilevato dalla dott.ssa Ilaria Albertin, nel capitolo 1, studenti e studentesse hanno mantenuto:

[…] una buona fiducia nel futuro, nella possibilità di affermarsi sia a livello formativo-lavorativo sia a livello socio-affettivo. Un dato considerevole, perché dimostra la loro vitalità nonostante il periodo pieno di incognite che hanno attraversato.

cit. “Autoscatti a confronto. Come si percepivano e come si percepiscono gli adolescenti”, in “Provocazioni. La voce delle ragazze e dei ragazzi alla fine dell’inverno” (TS Edizioni)

Ugualmente:

[…] non esiste una variazione significativa dei gesti autolesivi prima e durante il COVID: gli adolescenti intervistati, che manifestano un disagio correlato all’autolesionismo, evidenziano una sofferenza che è indipendente dalla pandemia.

cit. “Autoscatti a confronto. Come si percepivano e come si percepiscono gli adolescenti”, in “Provocazioni. La voce delle ragazze e dei ragazzi alla fine dell’inverno” (TS Edizioni)

Differenze negli stili di vita adolescenziali hanno riguardato quasi esclusivamente l’uso di chat e social network, cresciuto a causa dell’impossibilità di uscire e dalla necessità di trascorrere molte ore online per seguire le lezioni a distanza.

Utilità del “Progetto Selfie”

Il capitolo 7 del libro “Provocazioni” presenta l’esperienza diretta della RETE RELÈ Legnano, in cui sono descritte le azioni intraprese a seguito della somministrazione dei questionari nelle scuole del territorio.

Proprio grazie al “Progetto Selfie” RELÈ ha avuto l’opportunità di conoscere non soltanto le caratteristiche socio-anagrafiche, ma soprattutto gli stili di vita adolescenziali a livello locale, così da trovare la chiave giusta per arginare i comportamenti a rischio. In particolare:

[…] L’esigenza di avere dati sempre aggiornati e monitorare i bisogni, ma anche le risposte e i servizi esistenti (che l’indagine “Selfie” ha sottolineato in modo esplicito), si è tradotta, in fase di definizione del bilancio previsionale, nella proposta di un “Osservatorio permanente”: un sistema a rete, che mette in comune, analizza e restituisce alla città preziose informazioni sulle fasce d’età preadolescenziale e adolescenziale, in primis sul piano qualitativo (attività, fabbisogni presenti, dinamiche eccetera) e poi su quello quantitativo.

cit. “Interpretare i dati, tradurre in azioni i numeri: la Rete Relè e la scelta di ‘Selfie'”, in “Provocazioni. La voce delle ragazze e dei ragazzi alla fine dell’inverno” (TS Edizioni)

Tali risultati ci esortano a continuare il nostro lavoro di ricerca con immensa cura e fiducia nel futuro.